C’è un momento preciso in cui capisci che qualcosa è cambiato: tuo figlio ti chiede se può installare Discord e tu, per non fare brutta figura, rispondi “vediamo”, mentre nella tua testa parte Google a razzo. Oppure ti accorgi che parla fluentemente una lingua fatta di messaggi vocali da 4 minuti, meme oscuri e frasi tipo “oggi non posto su BeReal perché non mi sento estetico”. E tu, onestamente, ti senti un po’ fuori gioco